Dopo aver dipinto del
tutto la tela ed averla lasciata essiccare, si procede alla
velatura di ogni singola tinta che può avvenire in diversi
modi, per esempio:
sporcare un pennello
piatto, un po’ rigido del colore che s’intende usare,
accertarsi che il pennello sia asciutto prima di eseguire
l’operazione, ma prima di sfregarlo sul luogo prescelto,
appoggiarlo leggermente su di uno straccio asciutto onde evitare
di coprire totalmente il colore da velare. Sfregare sul colore
fino ad ottenere una leggerissima nebbia colorata, in tal modo
si aumenterà l’armonia di passaggio da un colore all’altro.
Logicamente un giallo andrà velato con un giallo più chiaro o
con un rosa chiaro, un arancio, andrà velato con un arancio più
chiaro o, come abbiamo visto prima, con un rosa chiaro e così
via per ogni colore.
Può succedere, che
nel velare si depositi sulla tela troppo colore, quindi sarà
bene asportarlo leggermente con uno straccio pulito.
Lo scopo della velatura è quella di
penetrare sia fra le trame della tela che del colore, e dare
origine a quel mezzo tono che sarebbe impossibile ottenere nella
tavolozza.
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Dinamicità pittorica
Infine, un ultimo
argomento è quello che riguarda il maggiore o minore dinamismo
pittorico.
Un quadro è detto
statico quando manca di dinamicità-pittorica, perciò bisognerà
dire che non solo gli scenari in movimento non devono essere
statici, bensì qualsiasi soggetto pittorico.
Prendiamo una natura
morta (soggetto statico), che, per diventare dinamico, deve
essere innanzitutto arricchito il più possibile di tinte
diverse ed il fondo movimentato in qualche modo; a vostro
piacimento, così da ottenere uno spostamento veloce
dell’occhio dell’osservatore. Saremo così riusciti a
scongiurare il pericolo di ottenere un’opera statica.
Giosuè Marongiu
After painting all of the canvas and
leaving it to dry, we proceed to the veiling of each color
that can be done in different ways, for example:
dirty a flat brush, a little 'drive of the color you intend
to use, make sure the brush is dry before performing the
operation, but before rubbing it on the site chosen, lightly
apply it on a dry cloth so as not to totally cover the color
veil. Rub on the color to obtain a light colored mist, in
this way will increase the harmony of transition from one
color to another. Logically, a hazy yellow will go with a
lighter yellow or light pink, an orange, go veiled with an
orange lighter or, as we have seen before, with a light pink
and so on for each color.
It may happen, that the veil is deposited on the canvas too
much color, so will be good to remove it gently with a clean
cloth.
The purpose of the glaze to penetrate both between the
threads of the canvas color, and give rise to the half-tone
that would be impossible to obtain in the palette.
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Dynamic pictorial
Finally, one last argument has to
do with the more or less pictorial dynamism.
A framework is called static when it lacks dynamism and
pictorial, so you have to say that not only the scenarios in
motion should not be static, but any pictorial subject.
Take a still life (static subject), which, to become dynamic,
it must first be enriched as much as possible of different
colors and the background moved in some way, at your leisure,
so as to obtain a rapid shift the observer's eye. Thus we
will be able to avert the danger of getting a work static.
Giosuè Marongiu