L'UOMO e' DIO
Molteplici, sono le finalità con le quali ci si avvicina a guardare
ciò che ci circonda, visioni che distrattamente ci passano davanti
privandole di ogni considerazione, benché folgoranti siano, il più
delle volte, questi scenari. Ma se ci si ferma un attimo, dietro ad
una telecamera, tutto appare importante e, vero peccato, passare
oltre senza testimoniare, in maniera indelebile, quell'attimo.
Una tavolozza di colori e di suoni travolgente, che innesca magiche
reazioni chimiche nella nostra mente. Emozioni forti che ti tirano
giù, nell'angoscia più profonda, per poi portarti su, fino alla pace
più silenziosa, sicuramente molto simile alla morte, e poi,
nuovamente, in quel che la speranza promuove. Riscatto dell'uomo che
finalmente si eleva fino all'apice della propria considerazione
diventando, unico interprete e padrone dell'universo tutto.
Interprete, insostituibile da qualunque Dio, in quanto già egli un
Dio, capace di fermare l'attimo, di mettere insieme visioni, di
esistere o non esistere, di generare la vita, ma anche di toglierla,
di poter viaggiare attraverso i confini remoti dell'immaginario,
vagando in lungo e in largo, e cosa più importante, di poter
scegliere.
La vita, insomma, che da senso all'universo dove, il “prima” ha
valore quanto il “dopo” , in quanto sfugge alla nostra conoscenza,
non perché evento sopranaturale, ma perché solo, per adesso…, lo si
ignora.
Maracalagonis
15/Aprile/2005
Giosuè Marongiu