“ DAL GRANO ”
Dal
grano,
ormai industria un po’ molle e un po’ croccante,
messaggero di sonnambulo affamato
e di ricordi mai svaniti,
di
lama scintillante e olive da frantoio,
divise in simmetrie ad
evocar l’intero.
Lo sguardo concentrato nel
rituale,
che con minuzia assembla, quei magici elementi,
di campo
o delle serre,
che odorano di origano ma sanno anche di mare.
Ma ecco il gran momento, che
appaga il desiderio,
pian piano si insinua il gusto di
soleggiata radura,
tranquillo ne assapori il frutto,
senza
incertezza e senza paura.
E come tutto a un tratto,
esperienza assai più rara,
il sale ti rapisce scuotendo il
desiderio,
spingendo verso il basso e poi su per la testa,
in
una estrema estasi del gusto e del piacere.
Già torni a passeggiare,
tra
ulivi, serre e origani,
tranquillo, in quel tuo gesto di calmo
desinare,
e poi, il cielo, si annuvola
tingendosi di nero,
un
colpo, uno spavento e insieme un tuffo al cuore.
Una di quelle, preziose
simmetrie,
precipitata, sopra il pavimento,
e
tu, condizionato dalla civiltà ti pieghi,
infliggendogli degna
sepoltura.
Maracalagonis 04/01/2005
Giosuè Marongiu