“LA PANTOMIMA DELLA LINGUA ITALIANA”
“Assolutamente si…” "Assolutamente no..."

Il becero “non me ne può fregar de meno..” è stato scalzato via dall’irrompente tormentone Dandy
“ Assolutamente si”
, “Assolutamente no”; o nella versione più light “sicuramente si” e/o “Sicuramente no”.
Il primo tormentone, “non me ne può fregar de meno...”, inquadrava una tipologia di individui medio borghesi che si sforzavano di apparire nel contesto sociale, democratici ma al tempo stesso moderni e trasgressivi. Questo nuovo fenomeno, che ha origine nella media borghesia, si diffonde anche ai ceti più bassi fornendo loro una chiave di accesso, temporanea, tale da far mimetizzare le classi meno abbienti in quelle più abbienti. Chiaramente va sottolineato che: in un periodo di globalizzazione come questo, almeno per quanto riguarda i paesi occidentali, non si possa più parlare di classi sociali; che appartengono più a un passato retrò ormai estinto, ma piuttosto di fenomeni comportamentali che nascondono, per lo più, un disagio personale identificabile in un  complesso di inferiorità, o di scarsa autostima, riguardante  quella tipologia di individui che si considerano di “ceto inferiore”.
Il fenomeno che dilaga sottolinea quanto importante sia il desiderio di “elevazione sociale…”, anche se soltanto nei riguardi dell’apparenza o dell’apparire…
Come un tornado il nuovo tormentone spazza via quello vecchio, non lasciando più traccia del passato; tranne per alcuni rigurgiti in limitate zone urbane/provinciali dove la cultura della comunicazione mediatica fa fatica ad arrivare.
E’ lui, il glorioso: “ Assolutamente si”, "Assolutamente no"; con le sue variazioni sul tema, il nuovo protagonista.
La nuova società contemporanea mette al bando l’ignoranza e con essa anche tutti coloro che, per vari motivi, hanno a lungo sonnecchiato; vivendo di rendita unicamente di reminescenze scolastiche.
La nuova società informatizzata non permette più che si possa essere “ignoranti”; e i media spingono, soprattutto a scopo economico/consumistico, l’acquisto di libri, o carta stampata in genere, quale unico rimedio medicamentoso a questo “problema”. La società prontamente reagisce a questa ammonizione come può:  gli amici, alle feste di compleanno, si regalarsi libri che paradossalmente, benché non li abbiano scritti, si fregiano di autografare con dedica nella prima pagina bianca;  una moda come un'altra verrebbe da dire...
Nelle loro case, immancabili, fanno bella mostra le loro librerie; per lo più attente alla rilegatura dei volumi che ai loro contenuti, ed il Censis annuncia trionfante :<<…non è vero che gli italiani non leggono, le vendite dei libri sono molto aumentate!…>>.
E’ la moda del momento, l’uomo "assolutamente" colto, ma che sia anche fortemente "sicuro" delle proprie affermazioni;  con idee ben chiare che non diano spazio a “nessun dubbio”, facendola in barba a tutte le teorie sulla Relatività promulgate da un Signore chiamato Albert Einstein…
L’uomo nuovo è "assolutamente" questo; e benché non si possa stabilire con certezza da chi sia partito, questo tormentone inizia la sua ascesa diventando la biblioteca lessicale dell'uomo della strada; una frase destinata a identificare una tipologia di uomo: quello di “successo”; sicuro di se, deciso, colto, che pone le distanze, o che tenta di farlo, con chi non rispecchia lo stereotipo della nuova società contemporanea, ma che offre, a basso costo, quella mediazione/mimetizzazione sociale tra individuo colto e individuo ignorante.
Tutto è oramai o  “ Assolutamente si” o “Assolutamente no”, al punto che anche i doppiatori, magari per film stranieri dove questo vezzo penso non sia ancora diffuso, ne fanno uso e abuso... : <<che non sia un sintomo che questo tormentone stia per passare, o forse è destinato a impadronirsi del mondo intero?
Speriamo di no!…

Giosuè Marongiu
Maracalagonis 08 giugno 2007 ore 20.33

 

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