“L’intelligenza, una nuova fonte d’ispirazione”

Un tempo, la natura, era per l’arte l’unica fonte di ispirazione, ed aveva come obbiettivo coinvolgere, ma anche sollecitare, tutte quelle reazioni emotive, scaturite da un  bombardamento sapientemente concertato di particolari visioni naturalistiche, in grado di scuotere fortemente “l’animo” umano.

Tale percorso, ormai esauritosi, ci ha obbligato a cercare per l’arte una nuova fonte di ispirazione dalla quale attingere, in grado di sollecitare, non più quella inconscia componente poetica dell’uomo, ma di stimolare quella razionalità cosciente in grado di operare scelte che fanno parte del patrimonio genetico di ognuno di noi, l’intelligenza.
Intelligenza che si esprime, anche, attraverso visioni gelosamente custodite all’interno della nostra mente. 
La nostra mente, unica ed inesauribile fonte di ispirazione, dove queste visioni nascono imperturbabili per alimentare la creatività.
La nostra creatività, che forza affinché queste visioni, uscendo dalla nostra mente, si manifestino al mondo intero. Non importa con quale mezzo esse si manifestino: scultura o suono, video o fotografia, sapore, odore o tatto, oppure coinvolgendo tutti i sensi percettivi insieme, basta che si manifestino, occupando uno spazio reale.
Una discussione aperta, che ancora tenta di discernere, il reale dal non reale. Non sono forse reali i nostri pensieri? Che sono il risultato di esperienze, vissute o lette, razionali o poetiche, nostre o di altri. In grado di descrivere delle personalità, e di fotografare attimi di vita vissuta che contribuiscono a costruire il  nostro contemporaneo?
Allora, viene spontaneo domandarsi, non sarebbe più facile accettare come normale qualsiasi forma tecnica in grado di esprimere la creatività, anche con lo scopo di sollevare dal disagio chi tenta, con dubbi risultati,  di delineare confini tecnici sui generis? E lasciare esclusivamente all’artigianato, e non all’arte, queste problematiche?

Non sono forse le “visioni”, e non le tecniche, in tutte le loro manifestazioni mediatiche, le uniche protagoniste, e responsabili, dell’esistenza dell’arte?

Giosuè Marongiu
Maracalagonis 15 luglio 2005

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